Post Facebook: più like ai Positivi e più commenti ai Negativi

Dopo l’introduzione delle Facebook Reactions analizziamo i sentimenti che attraversano il Social e la loro probabile finalità commerciale.

Facebook Reactions

Facebook ha classificato fino a 200 sentimenti, sia positivi che negativi, che fanno riferimento all’autostima come ad esempio sentirsi realizzato, orgoglioso, sconfitto, stupido etc. e analizzato oltre 30 milioni di post con e senza indicazione di sentimento. Da questo test è emerso che circa 1/3 dei sentimenti condivisi su Facebook sono negativi, facendo quindi emergere che le persone preferiscono condividere più di una buona notizia sulla propria bacheca.

 

Successivamente Facebook ha contato il numero di like e commenti che questi post hanno ricevuto. I messaggi con sentimenti positivi (come sentirsi eccitato) hanno ottenuto circa il 58% in più di “mi piace” e sentimenti di autostima positivi (come la sensazione forte) hanno ottenuto circa il 71% in più di like.

Mentre quando le persone condividono momenti difficili, i loro amici non utilizzano il pulsante mi piace ma preferiscono scrivere commenti. Messaggi con sentimenti negativi (come sentirsi sconvolto) hanno ottenuto 36% in più di commenti mentre sentimenti di autostima negativi (come sentirsi soli) hanno ottenuto il 72% in più commenti.

Facebook commenti positivi negativi

Ora grazie alle Facebook Reactions un inserzionista potrà segmentare la propria campagna pubblicitaria non solo per interessi, età, sesso, località ma anche per i sentimenti che le persone hanno manifestato verso i post. Ad esempio un produttore di auto che lancia una campagna per un nuovo modello di macchina potrà ritargetizzare il messaggio solo agli utenti che hanno espresso un sentimento molto positivo come “Wow” tralasciando gli utenti che hanno espresso sentimenti non positivi.

Agli occhi di tutti quindi Facebook ha introdotto semplicemente delle nuove e simpatiche icone, in realtà è un nuovo sistema di profilazione per gli inserzionisti.
Altre info su: https://research.facebook.com/blog/support-when-you-re-feeling-blue/

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Roberto Cavasin
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